Iconium News 21/19

8 Jul , 2018 Archivio Newsletter


Algorand: Un progetto unico, a guida italiana, ma ideato al MIT di Boston

Algorand è una nuova Blockchain focalizzata sulla democratizzazione degli strumenti finanziari. Algorand intende superare il cosiddetto  “Blockchain Trilemma”, ovvero superare i limiti che le attuali blockchain incontrano in termini di: Scalabilità, Sicurezza e Decentralizzazione.
Il fondatore è il Professor Silvio Micali, docente di Ingegneria Elettrica al MIT e vincitore del premio Turing (equivalente del nobel in informatica). Il team vanta tra i suoi membri i massimi esperti di crittografia, teoria dei giochi, e blockchain. Algorand ha ricevuto investimenti nel 2018 per $62 milioni da Venture Capitalist del calibro di Union Square Venture e PillarVC.
Attualmente in testnet, il team ha annunciato il lancio ufficiale per il 20 giugno, e lancerà l’offerta dei token Algos il prossimo 19 giugno.

Chainlink: Annunciata partnership con Google Cloud

Il team di Google Cloud ha integrato gli oracle di Chainlink con BigQuery, consentendo un’interazione on-chain e basata su cloud con le applicazioni decentralizzate di Ethereum e  gli smart contract. La notizia è stata rivelata in un rapporto di sviluppo pubblicato il 13 giugno.
Un Oracolo blockchain è un sistema che fornisce i dati esterni necessari, ovvero le variabili da valutare, per attivare l’esecuzione di uno smart contract quando vengono soddisfatti i termini originali di tale contratto. In questo modo i creatori di app basate su Ethereum che utilizzano il software di Google saranno in grado di integrare i dati da fonti esterne alla blockchain grazie proprio ai servizi offerti da Chainlink, una società che fornisce informazioni per i codici auto-eseguibili degli smart contract.
Nel post del blog di Google Cloud si legge che l’adozione di protocolli e tecnologie blockchain può essere accelerata integrandosi con le moderne risorse Internet ed i servizi di cloud pubblico. Le possibili applicazioni sarebbero innumerevoli, e potrebbero riguardare mercati di previsioni, contratti futures e privacy delle transazioni.

Coinbase: Anche in Italia debutta la carta di debito VISA

Da questa settimana, Coinbase Card sarà disponibile in sei nuovi paesi in tutta Europa, consentendo ai clienti in Spagna, Germania, Francia, Italia, Irlanda e Paesi Bassi di spendere criptovalute nella vita quotidiana senza sforzo.
La carta Coinbase consente a chiunque disponga di un account Coinbase in un paese supportato di utilizzare le proprie criptovalute istantaneamente in tutto il mondo. Dal lancio nel Regno Unito, gli utenti di Coinbase Card hanno speso Bitcoin con la stessa facilità con cui hanno utilizzato i loro conti bancari. Dalla spesa, ai cocktail e alle cene, basta scaricare l’app iOS o Android oggi e entrare in whitelist per ricevere la carta di debito.
La carta emessa dal provider Visa supporta le seguenti criptovalute: Bitcoin, Litecoin, Ethereum, Ripple, ZCash. Clicca per maggiori informazioni

Facebook Coin: e’ una vera criptovaluta? Non secondo l’esperto Andreas Antonopoulos
 


Clicca per vedere il video di Andreas Antonopoulos

Antonopoulos è uno dei massimi esperti al mondo di bitcoin e criptovalute ed il martedì è solito pubblicare un video di Q&A sul suo canale YouTube. Il video di questa settimana era per l’appunto dedicato a Globalcoin. La domanda a cui ha risposto riguardava il rapporto tra la nuova criptovaluta di Facebook e Bitcoin. Antonopoulos ha argomentato con una lunga risposta dicendo che Globalcoin non è definibile come una criptovaluta, perché non ne ha le caratteristiche.

Infatti, Globalcoin non rispetta i cinque pilastri fondamentali delle vere criptovalute decentralizzate basate su blockchain:

  • essere aperte (ovvero utilizzabili a tutti)
  • pubbliche
  • neutrali
  • senza confini
  • resistenti alla censura

Qualsiasi moneta creata da un’organizzazione centralizzata non può possedere queste cinque caratteristiche, e quindi non potendo essere decentralizzata non può essere definita una criptovaluta.  Inoltre, visto che ogni paese ha una sua normativa, spesso differente dalle altre, i problemi che la stablecoin di Facebook dovrà risolvere saranno molto più simili a quelli ad esempio di PayPal, che non a quelli delle criptovalute decentralizzate come Bitcoin.
In altre parole, secondo Antonopoulos Globalcoin sarà la moneta di una banca, con Facebook che opererà in modo simile a cui operano ad esempio PayPal o JP Morgan.
A proposito di questo aspetto sostiene che siano proprio le banche i principali competitor di questa iniziativa, e che sono loro a doversi preoccupare (non Bitcoin). È possibile, infatti, che Globalcoin possa in qualche modo costringere il sistema bancario tradizionale a dover innovare per essere più aperto, ma sulle criptovalute, che lo sono già molto di più, non avrà impatti diretti.

 

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