Iconium News 7/19

2 May , 2018 Archivio Newsletter

Ancora tante novità dal Mondo Cripto e Blockchain: siamo partiti con questa iniziativa per fornire aggiornamenti e strumenti per la migliore comprensione di quella che, probabilmente, e’ l’industria più rivoluzionaria degli ultimi 20 anni.  L’intento e’ di evidenziare le novità più interessanti, per un pubblico interessato a questo mercato, ma non necessariamente uno specialista né un tecnologo o un trader. 


JP MORGAN: In arrivo JPM Coin lo stablecoin della banca americana
La quinta banca più grande al mondo (prima per capitalizzazione di Borsa), JP Morgan Chase, sta implementando  JPM Coin, cosi’ si chiamerà il token digitale che verrà utilizzato per permettere grosse transazioni immediate tra i propri clienti. A garantire la stabilità del prezzo dei token della banca, sarà una riserva di dollari, proprio come progetti come Tether o CircleUSD.
Nell’intervista rilasciata a CNBC, Umar Farooq, capo della divisione “Iniziative in blockchain” di J.P. Morgan dichiara che la prima applicazione della criptovaluta della banca sarà come mezzo di pagamento per transazioni internazionali di grandi clienti business, per sostituire i bonifici bancari tra istituti finanziari su reti vecchie di decenni come Swift.  Ma entra anche in concorrenza con progetti nati sulla Blockchain e in forte espansione quali Ripple, terza criptovaluta in ordine di capitalizzazione, pari a  12 Miliardi di Dollari.
E’ una notizia rilevante, sia perché lo stesso CEO di JP Morgan fino a poco tempo asseriva che le Criptovalute fossero inutili e addirittura vere e proprie ‘truffe’, sia perché é un segnale dei tempi che cambiano rapidamente: il Mondo Cripto viene sdoganato e i colossi della finanza ci associano -anche, e forse sopratutto allo stato attuale,  con obiettivi di marketing- il proprio nome.
Come molti esperti del settori però hanno notato questo progetto condivide ben poco con una reale criptovaluta, in quanto non é ‘permissionless’  (ci vuole il permesso della banca per utilizzarla), non é decentralizzata, né pubblica  (appartiene a JP Morgan), non e’ immutabile. Mancano quindi tutti quegli elementi innovativi e dirompenti di criptovalute quali Bitcoin e Ethereum. Vedremo in futuro quanto JPMcoin potrà competere con queste e altre blockchain pubbliche.
NASDAQ: Arrivano gli indici Bitcoin e Ethereum

Il 25 febbraio, il Nasdaq lancerà due nuovi indici che tracciano i prezzi di alcune criptovalute. Ad annunciarlo è stata la società in un comunicato pubblicato sul suo sito web il 12 febbraio.I due indici, il Bitcoin Liquid Index (BLX) e l’Ethereum Liquid Index (ELX), forniranno aggiornamenti dei prezzi in tempo reale a intervalli di trenta secondi ai i clienti che utilizzano il Global Index Data Service (GIDS) del NASDAQ.
(BLX ed ELX) sono entrambi progettati per fornire un tasso di riferimento spot o in tempo reale dei prezzi rispettivamente di 1 BTC e 1 ETH, quotati in dollari USA, e basati sui mercati più liquidi delle due monete
Da notare che Nasdaq ha anche annunciato recentemente che lancerà i propri future sul Bitcoin nella prima metà del 2019. A gennaio, il CEO Adena Friedman ha dichiarato che il Bitcoin potrebbe diventare una delle principali valute del mondo.

ICO: I dati di Gennaio 2019

Le ICO (Initial Coin offering) sono morte? c’é chi lo sosteneva, ma e’ stato smentito. Dopo il recente  successo di BitTorent (20M raccolti in 14 minuti su binance a inizio febbraio), arrivano i dati sulle prime ICO del 2019.
In particolare nel mese di Gennaio, sono stati raccolti $350 milioni a livello mondiale (fonte: Icobench). Poco rispetto a gennaio del 2018, che registrava ben 1.4 miliardi, ma va notato che ben 800 milioni erano stati raccolti dalla sola Telegram, che aveva raccolto i fondi in Private Sale (solo investitori professionali, e non online).
Ma cosa e’ cambiato nel mercato?
Sono cambiate le modalità di lancio, le valutazioni, e le somme richieste; le ICO sono state regolamentate -in modo diverso nei diversi Paesi e mercati-  e sono diminuite a causa di un processo di selezione ‘naturale’ dato dal calo del mercato, l’incremento di investitori professionali e istituzionali, l’incremento della complessità e difficoltà nella raccolta. Allo stesso tempo la qualità media dei progetti che arrivano in ICO si e’ alzata enormemente, la maggior parte dei progetti non sono più solo progetti sulla carta, ma hanno prodotti e servizi già funzionanti al momento del lancio.


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